lunedì 13 agosto 2012

Il Punto di Marotta (non solo Calciomercato)

Il Direttore, Beppe Marotta, intervenuto a Sky Sport 24, si esprime a 360 gradi sui temi caldi del momento riguardanti la Juventus e non  risparmia risposte alle provocazioni giunte per destabilizzare l'ambiente.
Inizialmente Marotta elogia la squadra per i successi ottenuti e indica le prerogative del mercato bianconero: "Intanto devo dire che dobbiamo dar merito a questi ragazzi che rappresentano un modello iniziato, creatosi, nell'estate passata. Questo modello è iniziato con l'avvento di Conte e poi è diventato al termine della stagione un modello vincente, perchè abbiamo vinto lo Scudetto, siamo arrivati in finale di Coppa Italia, abbiamo vinto la Supercoppa, e questo sta a significare che questi ragazzi meritano un ampio riconoscimento. Poi come accade nelle migliori società bisogna cercare di migliorare la qualità, alzando il livello qualitativo, andando a cogliere quelle che sono le opportunità. Queste opportunità devono essere fatte sempre nella logica economica, nella logica di quelli che sono gli ingaggi dei calciatori, e come ho detto andare alla ricerca di quei giocatori che contribuiscono a far fare il salto di qualità. E questo non sempre è facile. Non è facile perchè magari i giocatori che interessano non sono vendibili, non è facile perchè magari i giocatori che interessano guadagnano cifre spropositate, soprattutto per il calcio italiano di questi momenti. E quindi noi siamo alla finestra per valutare le opportunità. L'auspicio è che si trovi veramente una soluzione che concili qualità e prezzo nello stesso tempo. Oggi come oggi non è fattibile".
Arrivano le domande dettagliate dallo studio e su Llorente: "Llorente sicuramente è un valido giocatore, un profilo di giocatore che fare al caso della Juventus, però, è evidente che come dicevo prima bisogna fare i conti con coloro i quali ne detengono i diritti sportivi, in questo caso l'Athletic Bilbao, che ne ha pieno diritto fino alla scadenza naturale. Quindi giocoforza non si può neanche giocare al rialzo, bisogna rispettare quelle che sono le giuste rivendicazioni dei venditori, quindi noi siamo un po' spettatori e osserviamo con attenzione l'evolversi della situazione".
Chiusura per Van Persie: "Van Persie, in questo momento, credo sia una pista difficile, perchè pur essendo in scadenza di contratto a giugno 2013, l'Arsenal non vuole privarsene facilmente. Ci sono delle cifre che non tengono conto di questa scadenza molto ravvicinata, il valore del giocatore ha una cifra molto elevata, e quindi questa è una situazione che non ci può riguardare da vicino perchè noi non possiamo fare follie".
Su Dzeko: "Il Manchester ha dalla sua dei validissimi giocatori, Dzeko è uno di questo ed è un giocatore assolutamente importante, un giocatore di caratura internazionale. Chiaramente per noi rappresenterebbe un punto d'arrivo, però lui è stato acquistato l'anno scorso, con una valutazione molto elevata e quindi anche lì penso che il Manchester City non se ne priverà molto facilmente. Sono tutte quelle situazioni che dalla mattina alla sera possono subire un'evoluzione".
Sulla cessione di Matri al Milan: "Lo consideriamo a tutti gli effetti oggi un giocatore della Juve, ma se arrivasse qualche proposta potremmo valutarla".
Il capitolo mercato si chiude con le parole sul possibile scambio Pazzini-Quagliarella: "Fantamercato direi di no, perchè quello che non succede oggi può succedere domani. Di sicuro Quagliarella è pienamente nell'organico nostro. Io non so la situazione di Pazzini... Pazzini è un giocatore col quale mi lega un grande affetto, perchè l'ho avuto nella Sampdoria."
Poi il dg della Juventus risponde alle accuse giunte da Zeman per quanto riguarda la squalifica di Antonio Conte: "Ritengo, come spesso accade negli ultimi periodi, inopportuna l'uscita di Zeman. Anche se non ha mai menzionato Conte, ogni riferimento era sicuramente fatto a lui.  Lui stesso dice di non aver letto le carte, quindi se non ha letto le carte e non riesce a dare neanche un significato a quella che è una condanna in primo grado di un collega suo, facente parte di un'associazione allenatori, condannato per un'omessa denuncia e non per un illecito." Poi lo stesso Marotta rincara la dose: "Quindi come dicevo trovo fuori luogo questa uscita di Zeman che già 15 giorni fa aveva avuto modo di dire la sua sugli Scudetti, oggi lo dice su un collega che è un fatto ancora più grave. E devo dire anche che io di Zeman ho tanti ricordi, ma ho davanti a me un'immagine molto chiara ed evidente: cioè quella del maggio 2005, quando era allenatore del Lecce, in un Lecce-Parma, finita 3-3: lui ha abbandonato la panchina a 10 minuti dalla fine, si è girato di spalle al campo, ha guardato la tribuna per dieci minuti, fino alla fine, fumandosi la sua sigaretta. Ecco, io quella cosa non l'ho capita allora e non la capisco nemmeno oggi. Magari dovrebbe darci una risposta su questo, invece che interessarsi di vicende che non gli appartengono".

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